Sommario

Optimists Die First è il nuovo romanzo dell'autrice Susin Nielsen, appena pubblicato da Editions Helium.

È una di quelle opere che riescono a catturare uno stato d'animo collettivo per diventare il riflesso di una generazione, mentre cerca di curare le sue ferite e cercare di rendere il mondo un po 'migliore. Programma enorme, giusto?

Pétula, 16 anni, fobica, sola e pessimista

Pétula non è probabilmente l'adolescente più rassicurante che incontrerai nella tua vita.

A seguito di una tragedia familiare che la segnerà, proprio come i suoi genitori, per sempre, ha sviluppato fobie e nevrosi che rendono esitante ogni passo che fa di fronte all'altro.

È fuori discussione toccare la sbarra centrale dell'autobus, mettersi le cuffie per strada o passare troppo vicino a un cantiere: più è lontano dalla scena a rischio di incidenti, meglio è.

Anche Petula è molto isolata, ora che ha litigato con la sua migliore amica. Insieme, però, condividevano una passione divorante per le attività manuali, tra cucito, maglieria e bricolage in tutte le direzioni. L'equilibrio dei suoi genitori è teso.

La sua unica cerchia sociale è costituita in definitiva da adolescenti di un corso di arteterapia che è obbligata a seguire al liceo. Loro stessi trascinano la propria valigia con problemi: rifiuto dell'omosessualità da parte dei genitori, violenza, depressione.

Ma la vita quotidiana di Pétula viene sconvolta dall'intrusione di Jacob nella sua vita da liceo, noto come "l'uomo bionico" con il suo braccio meccanico. Un ragazzo dolce e premuroso quanto lui è un segreto, per il quale l'adolescente farà fatica a uscire da sotto il suo guscio.

Come affrontare il dramma di una vita?

Susin Nielsen colpisce nel segno più volte nel corso del suo romanzo.

È con grande modestia e sincerità che pone al centro del suo lavoro il tema della colpa, quello che rode ogni giorno, che distrugge se stessa ma anche gli altri.

Affronta questo sentimento non filtrato, mostrando il disordine psicologico che suscita in Pétula e le interazioni che crea con gli altri.

Racconta la storia di una famiglia che fa del suo meglio per affrontare una tragedia, per restare salda di fronte al resto del mondo per il quale tutto va bene e per ricostruirsi.

Optimists Die First è un libro sull'accettazione del destino tragico, sull'imparare a sopravvivere dopo l'orrore ... e molto altro ancora.

Un romanzo per curare le paure contemporanee

Susin Nielsen ci ricorda fin troppo bene che tendiamo a essere troppo informati sui rischi minimi associati a ciascuna delle nostre pratiche.

I drammi, i vari fatti, sono anche cose che vengono ad alimentare più o meno consapevolmente le ansie quotidiane. È difficile non lasciare che la tua mente vaghi nella paura di un attacco o di qualche incidente e finire per vedere il male ovunque.

L'autore è quindi consapevole che oggi è molto complicato vivere senza un piccolo nodo allo stomaco che fa temere malattie o disastri.

Questo è ciò che esamina con grande accuratezza in questo romanzo, non avendo paura di affrontare le nostre ansie (anche se significa spingerle al culmine nel romanzo) per decostruirle, poco a poco.

Questo libro alla fine ha qualcosa di terapeutico : in compagnia di tutti i personaggi, più o meno devastati, più o meno disposti a stare meglio, impariamo a sanare le nostre stesse ferite.

Ma questo libro è anche una bella storia di umanità, di legami che si intrecciano tra individui che non volevano necessariamente unirsi. È sia una storia di amicizia che di amore (filiale, per l'altro, per se stessi).

È tutta la complessità ma anche e soprattutto la forza dell'essere umano che leggiamo nelle pagine, e che fa della lettura di questo romanzo un momento determinante e da cui veniamo fuori cambiati.

Per ottenere il romanzo, vai a Place des libraires o Amazon.

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